Tony Allen, batterista nigeriano padre dell’afrobeat.
Jeff Mills, DJ americano pioniere della techno.
I due si vedono per la prima volta a Parigi nel 2016, dove, su invito di Tony Allen, Jeff Mills viene chiamato a provare alcune jam session nello studio del batterista nigeriano.
Sono entrambi alla ricerca di qualcosa di musicalmente innovativo, come disse in un’intervista Jeff Mills “abbiamo lavorato insieme per produrre qualcosa di più grande di noi”.
È così che nasce il progetto Tomorrow Comes The Harvest, nome che prende spunto da un romanzo distopico che viaggia in universi paralleli.
Nel 2018 lanceranno il proprio EP sull’etichetta londinese Decca Records.
Un binomio che plasma un unico flusso musicale sistematicamente complesso, astratto ed indipendente, dando spazio alla creatività con un fenomeno di continua retroazione tra i musicisti e l’ascoltatore.
I brani sono caratterizzati dalla presenza del groove del batterista e dai synth e beat creati dal DJ americano.
Sfortunatamente nel 2020 Tony Allen muore per un malore a Parigi.
Il progetto però è talmente affascinante e rivoluzionario che viene abbracciato da altri due artisti che supportano la visione di Jeff Mills.
Jean-Phi Dary, polistrumentista, nel progetto coinvolto come tastierista e Prabhu Edouard, percussionista franco-indiano.
I tre si uniscono per dar vita ad un rito che trascende la realtà.
Durante i loro live tutto viene improvvisato, composto al momento sulla base esclusiva delle sensazioni, combinazioni ed articolazioni di note, suoni e vibrazioni.
Anche alcune delle location in cui si esibiscono sono luoghi da un passato caratteristico e singolare che insieme alla loro musica spingono l’ascoltatore ad una sorta di libido sensoriale dove l’udito, la memoria fonografica e l’intelligenza musicale si mescolano alla performance dei tre artisti.
