Di questi tempi è facile che una notizia faccia il giro del web, soprattutto quando i protagonisti sono Antonio Riccardi e Luca Imprudente, aka Ntò e Luchè, i Co’Sang.
Dopo dodici anni il duo si ricompatta ed il 30 Agosto verrà lanciato, anche in vinile, il nuovo album: Dinastia, con l’etichetta discografica italiana Warner Music Italy appartenente alla corporazione statunitense Warner Music Group.
I due rapper di Marianella dopo aver collaborato nel 1996 con i Clan Vesuvio, collettivo rap napoletano, danno il via al loro progetto musicale con la nascita del grupp0, inizialmente insieme anche a Denè e Dayana che si sono poi allontanati dal gruppo subito dopo.
Rivelatisi veri pionieri della scena nella metropoli partenopea hanno sempre prediletto i live alle uscite discografiche, scelta forse oggi desueta e avversa alla scena schiava dei media attuale.
A quell’epoca era la strada la maggior e miglior cassa di risonanza per il rap e l’hip hop.
Solamente nel 2005 infatti pubblicano il loro primo album, dalle sonorità underground, una raccolta di racconti di vita vera, di strada, di una Napoli senza veli e senza schemi.
Una vera e propria Poesia Cruda, come il titolo di un loro brano.
Mai schierati politicamente, senza pronunciare mai i soliti termini cardine della “mala” locale.
Hanno sempre prediletto uno slang alternativo, senza sfruttare le faide presenti a quei tempi e condannando chi prendeva scelte sbagliate per il proprio futuro.
Un brano che ha spaccato all’epoca fu quello composto da Buonanotte pt1.1 e Buonanotte pt.2, contenenti estratti di telefonate fatte dai familiari dei detenuti di Poggioreale, lanciato come un messaggio di pace, a detta loro “cartavetrata sulle coscienze” .
Nel 2009 il loro secondo album “Vita Bona”, dalle sonorità più inclinate verso la scena rap francese, con alcune collaborazioni presenti nell’album con rapper transalpini, per cementificare il successo del duo napoletano, senza però polemiche per alcuni loro versi dati in pasto all’opinione pubblica che andavano contro il politicamente corretto dell’epoca.
Momento d’onestà, ad esempio è stato un brano che ha fatto molto parlare di sé quando faceva il giro delle radio, andando contro chi in quel periodo ha sfruttato il “fenomeno Gomorra”.
Insomma sono sempre stati un gruppo consapevole delle capacità delle proprie parole, ma sempre umili, consci di non avere la forza materiale per far sì che le cose cambiassero veramente tra quegli ammassi di cemento dove vive ancora oggi la loro gente.
JdB