DJ ed attivista.
Sembra essere passato un secolo, ma una delle Boiler Room più viste è stata proprio quella che l’ha vista protagonista nel 2018 nella splendida cornice di Ramallah.
Sama’ Abdulhadi definisce la sua musica, la sua battuta in crescendo, il suo stile in pieno mood berlinese, ma percepito alla libanese.
Perchè proprio in Libano si consacra come musicista, a Beirut infatti c’è stata una delle più importanti scene elettroniche del Medio Oriente. Questo fino alla recente guerra.
Torniamo però all’evento che l’ha resa famosa anche al di fuori dei confini nazionali, ovvero il suo Boiler Room della durata di quasi un’ora trasmesso gratuitamente in streaming.
Raggiunge oltre dieci milioni di visualizzazioni e rende Sama’ una delle figure più richieste della scena.
Partecipa infatti al Coachella, passa per il Glastonbury ed il Phonox, fino ad arrivare ad una collaborazione con Tom Morello dei Rage Against the Machine.
Nel 2020 viene accusata ed arrestata profanazione di un luogo sacro, a causa di un evento tenutosi vicino ad una moschea.
La comunità degli artisti si coalizza su Change.org che raccoglierà più di 100.00 firme per il suo rilascio.
Sama’ continua ad esibirsi in giro per il mondo portando avanti il suo messaggio di pace sia durante i suoi eventi che sulle piattaforme social.
Ha ultimamente lanciato il progetto Resilience, piattaforma globale in cui artisti e creativi possano condividere storie e opere d’arte che testimoniano esperienze di emarginazione, sfollamento e oppressione.