Sembra essere tornata la serenità al Monegros Desert Festival, dopo alcune edizioni turbolente dal punto di vista organizzativo negli ultimi anni.
Qui non si cerca il glamour o il successo commerciale: ci si lascia trasportare dalla potenza del sound, dalla magia della location e dalla connessione autentica con gli altri partecipanti.
Anche quest’anno noi c’eravamo e ci siamo divertiti tantissimo, immersi in un vortice di emozioni, bassi pulsanti e luci psichedeliche.
Questo storico evento, che si svolge nel suggestivo scenario del deserto di Fraga, ha ritrovato il suo equilibrio e la sua anima originale, confermandosi come una delle celebrazioni più autentiche della musica elettronica mondiale.
Da sempre considerato uno dei festival più passionali e meno commerciali della scena elettronica internazionale, il Monegros ha saputo conservare quell’aura di magia e mistero che lo contraddistingue.
Non si tratta solo di un evento musicale, ma di un vero e proprio viaggio sensoriale nel cuore del deserto, dove il pubblico si immerge in un’esperienza unica fatta di musica, luci e atmosfere surreali.
Quest’anno si è giunti alla 31esima edizione, un traguardo importante che testimonia la longevità e la forza di questo festival.

I fedeli “monegrinos”, come vengono chiamati gli affezionati partecipanti, hanno potuto vivere un’autentica maratona musicale: ben 22 ore ininterrotte di sound, distribuite su oltre 10 stage, ognuno con la propria identità e proposta artistica.
Il festival ha offerto una line-up straordinaria, spaziando tra diversi generi della musica elettronica e soddisfacendo anche i palati più esigenti.
Si stima che circa 50 mila spettatori abbiano partecipato all’evento, un numero impressionante che dimostra quanto il Monegros Desert Festival sia ancora un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica elettronica.
Tra i nomi più attesi e acclamati di questa edizione spiccano artisti di fama internazionale come Ben Sims, Indira Paganotto, Ben Klock e Joseph Capriati, che hanno infiammato il pubblico con set memorabili.
Uno dei momenti più iconici del festival è stata, come di consueto, l’esibizione di I Hate Models, artista noto per il suo stile aggressivo e coinvolgente.
Il suo set ha letteralmente fatto esplodere lo stage, portando l’energia del pubblico alle stelle e confermando ancora una volta il suo status di performer di culto.
D’altro canto, non sono mancate le critiche: in particolare, si è parlato di una Charlotte De Witte che non sarebbe riuscita a calarsi appieno nell’atmosfera e nel mood del festival.
Questo conferma una verità ormai consolidata: il Monegros non è un evento per tutti, ma un luogo in cui si premia l’autenticità e la passione per la musica, piuttosto che l’immagine e la popolarità sui social media.
Da più di 30 anni, una volta all’anno, il deserto di Fraga si trasforma in un’oasi di suoni e vibrazioni, dove la musica diventa il linguaggio universale capace di unire migliaia di persone in un’unica, travolgente esperienza.
Siamo certi che il prossimo luglio 2025 ci ritroveremo ancora una volta tra le dune del Monegros, pronti a vivere un’altra indimenticabile edizione di questo festival leggendario.


